L’emoji del calice di vino bianco? Bocciata, per ora accontentatevi di un buon rosso

La notizia vi è sicuramente sfuggita ma ha delle implicazioni piuttosto strane sul mondo del vino. Lo Unicode Technical Committee, l’ente che approva e armonizza tra i vari device caratteri ed emoji, ha bocciato la richiesta di inserire l’emoticon del vino bianco  e rosato sui nostri cellulari. Non lo avevate notato, vero? Col messaggino inviato alla vostra fidanzata potete solo invitarla a bere un bicchiere di vino rosso o una flute (!) di bollicine, ma non un calice di bianco.

Come saprete l’opzione “colore” esiste per molte altre emoji quali, ad esempio, le faccine e il pollice alzato che esistono in diverse tonalità di pelle. Oggettivamente un linguaggio con sole faccine bianche sarebbe inaccettabile, ragion per cui l’UTC ha, nel tempo, approvato tutte le etnie e i colori possibili.

La motivazione del respingimento della richiesta sta nell’eccessivo numero delle emoji già disponibili (circa 3019) e nell’inutilità sostanziale dell’icona del vino bianco. L’approvazione avrebbe inoltre aperto la strada a migliaia di altre richieste (i colori della birra, ecc.) che avrebbero intasato i nostri smartphone.

La proposta per aggiungere l’emoji vino bianco era supportata dall’azienda vinicola Kendall-Jackson e da altre grandi aziende come Yellow Tail con una campagna sulla rete piuttosto vivace a colpi di hashtag (#WhiteWineEmoji) che invitava i clienti a far pressione sul comitato, e la cosa non vi sembri strana: dietro l’approvazione di quegli insulsi disegnini si celano spesso le azioni di potenti lobbies. L’emoji del camioncino che verrà rilasciato nel 2020, ad esempio, è stata progettata e sponsorizzata dalla Ford e qui si potrebbero aprire tutta una seria di discorsi sulla volontà delle multinazionali di influenzare il linguaggio.

Già, ma l’emoji è un linguaggio? Secondo il professore di linguistica Vyvan Evans, autore di The Emoji Code, le emoji sono un “linguaggio visivo” migliore dei geroglifici egiziani, mentre David J. Peterson, il “creatore di lingue” noto per il suo lavoro su Game of Thrones, sostiene che le emoji non sono una lingua a causa della mancanza di regole condivise.

Linguaggio o no, lobbies o meno, per ora c’è solo un bicchiere di vino rosso tra le opzioni possibili. E guai a parlare di Orange wine!




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