Il Moscato conquisterà il mercato americano?

Il Moscato conquistera il mercato americano Che fine ha fatto il Brachetto d’Acqui? Massì dai, te lo ricordi, no, quello spumantino rosso dolcissimo che il cameriere della trattoria ti propinava a fine pasto, con il sussiego di chi sta per stappare un Krug? Erano gli anni ’80 (forse ’70) e il boom del Brachetto finì con le bottiglie svendute a 2.500 lire sugli scaffali dei peggiori supermercati di Caracas. Quella dello spumantino piemontese è stata la prima “Next Big Thing” della mia vita alcolica, segnata da una serie di parole d’ordine alle quali era impossibile resistere. Ora, per esempio, dopo anni di martellante supertuscanismo è il momento dell’autoctono-o-morte e mi tocca bere vini dai nomi più improbabili (cococciola, what else?). Vogliamo definirle “mode del vino”? Forse, ma sono comunque fenomeni incontrollabili che usano il passaparola come mezzo di comunicazione.

Gli americani lo definiscono buzz, parola che richiama il ronzio delle api e che definisce bene certe situazioni. Quando il buzz si fa più insistente si comincia a parlare di “Next Big Thing” e a quel punto, se commerciate in vino, meglio prepararsi e fare spazio in cantina perchè parliamo di milioni di bottiglie e di business stratosferici. L’ultimo buzz in ordine di apparizione dice che il Moscato sta per esplodere sul mercato americano: + 91,4% solo nell’ultimo anno. Certo, i volumi di vendita non sono enormi e basta poco per raddoppiare le vendite ma il trend è in cammino e più di una cantina americana ha già messo a listino una bottiglia di Moscato frizzantino o fermo. Gallo e Mondavi, per dire, sono già sul mercato con le loro produzioni.

Il rischio per le cantine piemontesi di finire fuori dai giochi è grosso e, oltretutto, non stiamo parlando di uno Chateau ma di un vino facile da bere  e altrettanto facile da replicare altrove. Riusciranno i nostri eroi a saltare sul treno in partenza, magari prendendo lezioni dai produttori del pinot grigio altoatesino che registra un “bello stabile” sul mercato americano? Nell’attesa di sviluppi, divertitevi a indovinare quale sarà la “Next Big Thing” sul mercato italiano: io dico vini naturali ma, lo sapete, sono uno che va a caccia di polemiche facili.




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