Lagendina è il nick di un nostro commentatore dietro cui si cela il blogger Massimo Andreucci che, da oggi, inizia la sua collaborazione con Intravino. Stanarlo non è stato semplice ma ne è valsa la pena. Buone letture.
Gli enotecari sono gente infida. Riconoscono il novellino dall’odore e qualsiasi vino scelga gli fanno i complimenti poi, quando lascia il negozio, si telefonano tra di loro per ridergli alle spalle. Viceversa nutrono rispetto e ammirazione per chi fa sfoggio di competenze enoiche. Gli fanno sempre lo sconto e giammai gli appiopperebbero la bottiglia rimasta al sole in vetrina. Ecco, se siete tra gli avventori del primo tipo forse dovreste dare un’occhiata ai libri qui sotto. Un giorno anche voi uscirete dall’enoteca a testa alta, col tizio a scrutarvi da dietro i vetri con gli occhi umidi. Garantito.
Parte generale:
– AA.VV. (2001). Il piacere del vino: manuale per imparare a bere meglio. Bra, Slow Food.
Tecnico, accessibile, esaustivo. È il manuale perfetto per iniziare a capire il vino.
– Sangiorgi, S. (2011). L’ invenzione della gioia: educarsi al vino. Roma, Porthos.
È un libro serio, scritto da una persona seria, per chi ha serie intenzioni. Dentro c’è tutto quanto un vero enofilo deve sapere e forse anche qualcosa in più. Ma occhio ché Sangiorgi pretende dedizione, educazione e sacrificio, punisce con una bacchetta di legno chi si distrae e mortifica pubblicamente chi si addormenta. Solo chi ha vera passione riesce ad arrivare in fondo.
Parte monografica:
– Soldati, M. (1969). Vino al vino. Milano, A. Mondadori, c1969.
È il testo la cui padronanza vale a distinguere un maestro di vita da uno sprovveduto qualsiasi. Ciò implica che, letto o meno, ne facciate sfoggio ogni qual volta la situazione lo richieda, cioè sempre, anche a sproposito, anche improvvisando una citazione. “Chi legge Soldati benedice il vino, diletta il commensale e onora il concubino” (M. Soldati).
– Nossiter, J. (2010). Le vie del vino: il gusto e la ricerca del piacere. Torino, Einaudi.
Nossiter è un artista ed un vero amante del vino. Questo libro, in una certa misura, ne riflette la passione ed il talento. Devo ammettere tuttavia che non sono ancora riuscito a capire bene di cosa parli, in compenso mi ha fatto scoprire i vini di Dominique Lafon e glie ne sono grato.
– Dottori, C. (2012). Non è il vino dell’enologo: lessico di un vignaiolo che dissente. Roma, DeriveApprodi.
La storia di un vigneron sulla cresta dell’onda. È un libro ben scritto e appassionante, tanto da far venire voglia di comprarsi una vigna.
– Occhipinti, A. (2013). Natural woman: la mia Sicilia, il mio vino, la mia passione. Roma, Fandango libri.
Valgono le stesse considerazioni fatte per Dottori ma sulla fiducia ché il libro non l’ho ancora letto. Il suo frappato invece lo conosco bene ed è il vino che vorrei avere nel bicchiere esattamente ora.
Per chi ha già letto i libri sopra e medita di fare il grande balzo:
– Joly, N. (2008). La vigna, il vino e la biodinamica. Bra, Slow Food.
È la bibbia del vino naturale, ma va preso cum grano salis. Se usato correttamente, coadiuvato dal possesso della vigna giusta nel posto giusto, farà di voi un vigneron, che è molto più di enofighetto. Se approcciato con eccesso di zelo e passione può invece sortire esiti paradossali. In pratica si rischia di finire più o meno come Don Chisciotte della Mancia, con questo libro a fare la parte dei romanzi cavallereschi di Feliciano da Silva.
La terza possibilità, la più comune e realistica, è che non ci capiate nulla, come è successo a me, e vi arrendiate presto. Comunque vada rimarrete abbagliati dalla Coulée de Serrant, prodotta dal Maestro Joly con la stretta osservanza di quelle regole così mistiche e indecifrabili.
Per chi non ha tempo, passione e voglia di leggerli ma vuole pur capirci qualcosa:
– Scanzi, A. (2007). Elogio dell’invecchiamento: viaggio alla scoperta dei dieci migliori vini italiani (e di tutti i trucchi dei veri sommelier). Milano, Mondadori.
– Scanzi, A. (2010). Il vino degli altri: viaggio alla scoperta dei migliori vini del mondo (e dei loro rivali italiani). Milano, Mondadori.
I libri di Scanzi forniscono un quadro sintetico di cosa si impara al corso dell’AIS. In più c’è qualche racconto godibile a proposito di vini leggendari, viticultori eroici e bevute sensazionali.
(foto: Leo Burnett)
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